Con la sentenza della Corte di Cassazione 2.09.2024 n. 23489/2024, la Suprema Corte interviene in tema di imposta di registro sugli atti di costituzione di diritti di servitù, ribadendo la propria posizione.
Oggetto della controversia “settanta” avvisi di liquidazione notificati dall’Amministrazione Finanziaria, relativamente ad atti di costituzione di servitù su terreni agricoli ove l’Agenzia delle Entrate negava l’applicazione dell’imposta di registro nella misura del 9% richiedendo il versamento della maggiore imposta del 15% al pari di quella “ordinaria” applicata alla cessione di terreni agricoli.
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