La costante proroga dell’esenzione Irpef per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali (Iap) comporta che la detrazione del 19% degli interessi passivi sui mutui agrari non trovi più capienza e pertanto andrebbe rivista in una nuova ottica.
Il corrente periodo d’imposta, in forza della proroga inserita nella Legge di Bilancio per il 2022, è l’ultimo, a oggi, per il quale coltivatori diretti e Iap, iscritti alla relativa previdenza agricola, possono beneficiare dell’esenzione Irpef che prevede la non concorrenza dei redditi dominicali e agrari alla formazione della base imponibile Irpef e delle relative addizionali. Tale esenzione fu introdotta dalla L. 232/2016 per il triennio 2017-2019, per poi essere prorogata di anno in anno fino al periodo d’imposta in corso. Il reddito dominicale e il reddito agrario dei terreni agricoli non concorrono quindi a formare il reddito imponibile per le persone fisiche in possesso delle qualifiche professionali e iscritte nella gestione previdenziale agricola, a patto che siano i conduttori diretti di tali terreni.
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